Startup di impresa in Lombardia

Più bar, ristoranti e store sul web, meno negozi tradizionali

23/02/2016


Numeri e tendenze delle imprese di commercio e turismo in provincia di Brescia nel 2015



Anche nel 2015 si conferma il processo di trasformazione delle attività commerciali e turistiche, con sempre più pubblici esercizi e negozi online e meno negozi tradizionali. È quanto emerge dall’analisi condotta dall’Osservatorio Io Apro - Confesercenti sulle nuove imprese aperte nei settori del commercio e del turismo in provincia di Brescia nel 2015.

Prosegue dunque il trend negativo in provincia di Brescia, con un saldo di -410 aziende nel 2015, frutto di 779 iscrizioni e 1.189 cessazioni, per una contrazione complessiva del 2,2%.

Commercio

Il settore non alimentare appare in maggiore affanno (saldo -256 unità), con una contrazione del 3,1% delle imprese attive, contro un -2,6% del settore alimentare. È soprattutto il settore moda a registrare valori più negativi (contrazione del 4,4% delle imprese attive), con livelli leggermente peggiori di quelli regionali (-3,9%) e nazionali (-4%). Anche sul fronte commercio su aree pubbliche, la provincia di Brescia, con 144 cessazioni e 108 iscrizioni, registra un saldo negativo di 36 unità (-1,3%), a fronte di una tendenza regionale e nazionale che registra saldi positivi (rispettivamente + 3,1% e +2,7%). Unico settore in crescita il commercio elettronico (+4,7%), che registra 51 inizi attività e 37 cessazioni, con performance migliori a Brescia che e a livello regionale (+3%) e nazionale (+ 3,8%).

Turismo

Con 463 inizi attività e 582 cessazioni, per un saldo di -119 unità (-1,3%), le imprese turistiche bresciane, seppure in calo, sembrano reggere meglio all’attuale situazione economica. Stabile il saldo per il settore alloggi (-0,2%); -0,8% per la ristorazione e -2% per i bar. I valori appaiono complessivamente migliori rispetto a quelli regionali e nazionali.

Il capoluogo

Le dinamiche del settore commercio del Comune di Brescia, con una contrazione del 2,5% del numero di imprese, appaiono nel complesso allineate al resto dei capoluoghi lombardi (-2,6%) e leggermente migliori di quelli nazionali (-2,9%). In particolare difficoltà il settore alimentare (-4,5% unità), mentre il settore moda (-2,6%) sembra reggere meglio rispetto alla provincia nel complesso (-4,4%), al resto dei capoluoghi lombardi (-4%) e italiani (-3,5%). Positivo anche in città il commercio via web con una crescita del 6,7% delle imprese, a fronte di un dato provinciale pari a +4,7%, dei capoluoghi regionali di +2% e di quelli sul territorio nazionale di +2,9%.

La classifica delle aperture nel 2015

In testa alla graduatoria per numero di nuove aperture, c’è il settore pubblici esercizi e bar in particolare, che registra 247 iscrizioni nel corso del 2015: in pratica, sono nati due bar ogni tre giorni. Seguono le attività di ristorazione (con 198 nuove imprese), mentre al terzo posto si posizionano i commercianti su aree pubbliche, che hanno visto nel corso dell’anno 108 nuove attività iscritte. Al quarto posto, a grande distanza, i negozi di moda (74), e dopo di questi, il mondo del web ed e-commerce (51).

nuovi trend

L’esame del tasso di natalità, che studia il rapporto tra nuove aperture e numero di imprese già operative, permette di analizzare la dinamicità dei vari comparti di commercio e turismo, evidenziando i trend crescenti nei due settori. Dall’analisi emerge con forza come le imprese connesse alle nuove tecnologie abbiano maggiore vitalità: non a caso il primato va ai negozi online, che nel 2015 vedono aprire 17 nuove imprese ogni 100 già attive (17%). Seguono i bar, (5,8%), e i ristoranti, che nel 2015 mettono a segno un tasso di natalità del 4,9%. Concludono la graduatoria ambulanti (3,9%) negozi di moda (3,8%) e alloggi (2,1%).

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